A Santa Bona un appuntamento fuori programma. Il festival gioca il suo ruolo, gioca con i confini e allarga il cerchio delle convenzioni, propone l’arte come strumento di relazione tra le persone e il territorio.  I concerti sul confine diventano tre: il 20 luglio una Passeggiata sonora per prendere contatto con sé e con l’Altro, il 23 l’appuntamento è nella Casa di Riposo Prealpina a Cavaso e il 1 agosto la musica è tra i detenuti del carcere di Treviso.

Vacanze dell’anima entra nel carcere di Treviso, il 1 agosto, per un concerto riservato ai detenuti. Un appuntamento fuori programma, non inserito in cartellone, a cui gli organizzatori stanno lavorando da tempo, che si realizza grazie alla collaborazione attivata con la direzione e il personale della struttura.

Sarà un collettivo costituito ad hoc a suonare a Santa Bona, 5 giovani musicisti – due chitarre, basso, batteria e voce – coinvolti nel festival Gioie Musicali, che ha condiviso la progettazione dell’evento: 15 brani pop e rock, dai classici Blues Brothers con Everybody needs somebody a Il più grande spettacolo dopo il Big Bang di Jovanotti.

“Usciamo dal contesto delle sale da concerto, dei teatri, dei luoghi “adatti”, lasciamo a casa la musica “esatta”, quella classica, e usiamo l’arte “nuda” per quello che è: uno strumento di ascolto, di contatto, di relazione – racconta la direttrice d’orchestra Elisabetta Maschio – con umiltà di azione, per costruire un ponte tra noi e l’altro, per conoscere e comprendere”.

Le attività di socializzazione, di ricostruzione di legame e confidenza con l’esterno sono parte del percorso di rieducazione che avviene mentre si sconta la pena: momenti di spettacolo, di lettura, di condivisione proposti da volontari, insieme a attività lavorative e formative sono opportunità che la casa circondariale di Treviso utilizza da tempo per allentare il distacco e ispessire la relazione con il mondo esterno, favorire un percorso di reinserimento.

La novità è l’entrata di un festival in carcere: l’inserimento di un appuntamento “chiuso” in un programma pubblico, la scelta di richiamare l’attenzione di molti in un luogo di confine sociale e morale. “Non sempre chi sbaglia ha tutti i torti: il carcere è lo spazio in cui si riconosce l’errore umano e la possibilità di riparare, per ritrovare equilibrio, come individui e come collettività – dichiara il direttore artistico di Vacanze dell’anima Loris De Martin. Questa esperienza tra persone, vissuta anche come testimonianza, scosta il velo della ribalta, degli eventi luccicanti, entra in una dimensione fragile, per chi sta dentro e chi sta fuori.

Il festival gioca il suo ruolo e si spinge ancora un po’ oltre il confine delle convenzioni, proponendo arte e cultura come occasioni di relazione e di cambiamento. Sulla scia di un titolo che è prima di tutto un invito, una ispirazione – Giocare con i confini – il programma della nona edizione si compone di piccole e grandi esperienze sul crinale.

E’ la musica il filo rosso che lega tutti gli appuntamenti, grazie alla collaborazione tra il festival Vacanze dell’anima, ideato da De Martin, e Gioie musicali, diretto dalla Maschio, che insieme guardano alla dimensione sociale e educativa dell’arte, capace di coinvolgere appieno chi la propone e chi la fruisce. Quest’anno, la presenza di un capofila come la Cooperativa Ca’ Corniani, impegnata a sostegno della disabilità, ha favorito ancor di più questo percorso.

Nel carcere di Santa Bona si terrà il terzo dei Concerti sul confine che propongono la musica come occasione di esplorazione e di esperienza. Con una Passeggiata sonora in programma il 20 luglio (ore 16.30), il pubblico potrà sperimentare il potere della musica come strumento di conoscenza di sé e dell’altro, una immersione in natura per ascoltare, cantare e ballare. Mentre, lunedì 23 luglio (ore 16.30), un altro luogo spesso ai margini della nostra società sarà la cornice inconsueta di Note in dono, un concerto aperto al pubblico nella casa di riposto Prealpina di Cavaso, per cercare assonanze nuove.

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