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Giocare con i confini

Per festeggiare i 10 anni di Vacanze dell’Anima, un cammino costellato di atti poetici e occasioni d’incontro accompagna dentro il paesaggio.
Dopo la straordinaria ovazione di Marco Paolini e Simone Cristicchi, che lo scorso anno ha richiamato sul Monte Tomba 4000 persone, quella del 2019 è un’edizione votata a “costruire comunità”.

Adesioni
Programma

Due giorni in cammino tra i Colli Asolani, la Pedemontana e il Massiccio del Grappa.
Il programma 2019 di Vacanze dell’Anima è animato dall’intenzione semplice ed essenziale di percorrere insieme un tratto di strada e di farlo sul territorio a cui il festival ha dedicato in questi anni la ricerca di bellezza e di poesia, stimolando innovazione sociale, culturale e turistica.

Camminare insieme è un rito e un esperimento. Un rito per celebrare il territorio e il percorso fatto fin qui, come per propiziare un nuovo ciclo di Vacanze dell’Anima. Un esperimento per sostenere, attraverso un gesto pratico e poetico, la costruzione di comunità attorno al progetto e al paesaggio in cui si realizza, per accorciare le distanze, per rallentare, invocare una dimensione sociale più intima e autentica, che mettere in gioco il corpo e i sensi.

Sentieri Indivisibili è un percorso a tappe attraverso il paesaggio, scandito da momenti culturali e occasioni di socialità, in cui arte, natura e condivisione si fanno ispirazione, aiutano a far emergere e percepire ciò che non si vede eppure è fondamenta e collante di un territorio: memoria e immaginazione, trama fitta di relazioni, connessioni e possibilità.
Sulla scia delle Città invisibili di Calvino, sarà un percorso in cui cercare “le ragioni segrete” che richiamano le persone a vivere e visitare questo luogo, “le ragioni che possono valere al di là di tutte le crisi” e ne rappresentano l’identità. Un intreccio unico e indissolubile fatto di ambiente, persone, energie.

Il 5 e 6 ottobre sono invitati a partecipare i partner, istituzioni e sostenitori privati, gli artisti e i relatori che hanno animato il festival nelle passate edizioni, il pubblico affezionato, i cittadini e i visitatori che vogliano vivere tolto due parole un’esperienza di condivisione e di co-creazione.
L’invito, posticipato rispetto al tradizionale periodo estivo del festival, è un invito all’ascolto del paesaggio e delle persone che camminano con noi, delle possibilità che possono nascere dal mettere in comune pensieri e azioni, un invito alla coltivazione di nuove idee condivise che potranno emergere per la valorizzazione del territorio.

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Da festival a comunità

“In questa decima edizione proponiamo una nuova modalità di esperienza, per trasformare noi stessi e scardinare gli schemi tradizionali del festival e dell’essere territorio. Non ci saranno palco e platea, vogliamo mettere al centro le persone, le loro storie e il paesaggio, l’esperienza di fare insieme che forma la comunità” dichiara l’ideatore e direttore artistico Loris De Martin, che ha costruito l’edizione di quest’anno assieme al soggetto capofila, la Cooperativa Agricola Sociale Ca’ Corniani, e Sabrina Fantini, facilitatrice di sviluppo locale da anni coinvolta nel progetto.
La prima idea di progetto e di programma, orientata ad una maggiore aggregazione territoriale sul tema turismo sostenibile, è stata condivisa con un gruppo di lavoro composto da partner e pubblico, un gruppo che potrà continuare ad arricchirsi del contributo di molti, sia per questa che per le future edizioni.

Il percorso immaginato e iniziato quest’anno accompagna il festival a diventare comunità di cittadini e visitatori che amano e si prendono cura del paesaggio, da programma di eventi a progetto stabile che interagisce con gli attori e i progetti territoriali per contribuire ad obiettivi comuni, con maggiore consapevolezza e metodo.

Il nome del festival riporta alla scelta di essere uno spazio e un tempo in cui ci si prende cura dell’Anima, delle persone e dei luoghi. Il decimo compleanno diventa così occasione per farsi un regalo e fare un regalo alla rete che lo sostiene. Il 2019 è un momento in cui ritrovarsi attorno all’Anima del progetto: il benessere, la felicità del territorio e delle persone che lo vivono. E felicità è una parola plurale: dipende dalla qualità delle relazioni tra i protagonisti di un sistema, private e pubbliche, come dalla possibilità di ognuno di contribuire al bene comune.

Se oggi le imprese si confrontano con l’economia civile e l’economia della felicità, si pongono il tema di produrre valore insieme alla ricchezza, per un territorio è un imperativo. Mentre stimoliamo sviluppo e benessere, occasioni di conoscenza e di bellezza, non possiamo prescindere dalla creazione di valore, ovvero di impatti ambientali, sociali e relazionali positivi per il sistema-territorio, impatti che ci permettano di viaggiare in modo più armonico, efficace e felice.

Per questo il programma 2019 è un’azione a cui tutti sono chiamati a partecipare attivamente, percorrendo il cammino, portando il loro vissuto e i loro desideri, contribuendo a rendere straordinaria l’esperienza. Perché l’anima cammina con i piedi, si forma e si materializza con i nostri passi quotidiani.

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