Queste mani unite sono simbolo di Senza Vincitori né vinti e di Vacanze dell’anima.
Sono entrati così, tenendosi per mano, Marco Paolini e Simone Cristicchi. E così hanno salutato il pubblico, prima di uscire.
Sono le mani di due uomini, che si sostengono. E condividono. Sono le mani di soldati-nemici, divisi da 100 metri di terra tra due trincee, senza sapere perché.
Sono le mani di quelli che hanno investito per realizzare questo progetto, più di 100 persone diventate una squadra senza conoscersi tutti. Sono le mani di quasi 4000 persone salite sul Tomba, in pellegrinaggio, per rendere omaggio a sei milioni di vite spezzate, per fare memoria, per cantare un inno alla pace, per godere bellezza.
Sono mani di donne e uomini che si incontrano. Sono confini che si incrociano, senza diventare una cosa sola, si stringono per costruire. Sono il primo perché di tutte queste presenze. Il punto di partenza e di arrivo. La possibilità di fare e di essere insieme, di contribuire al presente e al futuro.

La foto è un regalo di uno spettatore appassionato: Giorgio Bulgarelli. Grazie